“L’accesso ai prodotti finanziari per le persone con una storia di cancro” è il tema di uno studio pubblicato oggi dalla Commissione europea che esamina come le persone con una storia di cancro in remissione sono trattate quando chiedono di poter accedere a servizi finanziari. La tesi è che, si legge nello studio, “i dati sanitari, compresi quelli relativi al cancro, non sono necessari quando un prestatore tratta dati personali personale al fine di concedere un prestito”. Vale a dire che deve esistere un “diritto all’oblio”. Le politiche Ue vanno infatti nel senso di assicurare che ci sia un “equo accesso” per assicurazioni sulla vita o prestiti, sebbene le norme europee debbano poi di fatto misurarsi con i diversi regolamenti nazionali. Per questo la Commissione intende lavorare ulteriormente per arrivare a un “codice di comportamento” entro il 2024. “La qualità della vita e la parità di trattamento sono diritti fondamentali di ogni paziente”, ha affermato la commissaria per la salute Stella Kyriakides, intervenendo oggi a un webinar sul diritto all’oblio, nel contesto della settimana contro il cancro (25-31 maggio). “Inaccettabili”, secondo Kyriakides, sono gli ostacoli che spesso i guariti dal cancro devono affrontare: il fatto che in alcuni Stati membri già esistano norme per tutelare questo diritto dei malati oncologici guariti, rivela che quindi “possibile garantire che la realtà stia al passo con il progresso medico”.