“Con la morte di Boris Pahor è venuta a mancare un’autorevole personalità della minoranza slovena che vive in queste nostre terre, alla quale diede voce con la sua qualificata produzione letteraria tutta tesa a denunciare gli orrori del cosiddetto secolo breve, dalle guerre al nazionalismo esasperato, dalle violenze etniche ai totalitarismi ideologici”. Lo dichiara l’arcivescovo di Trieste, mons. Giampaolo Crepaldi. “Lascia a Trieste la preziosa eredità di luminoso difensore della dignità umana e di testimone coraggioso della libertà”.