Beati: Rimini, domani prima memoria liturgica di Sandra Sabattini. Messa in cattedrale presieduta dal vescovo Lambiasi

Domani, mercoledì 4 maggio, alle ore 19, sarà celebrata in basilica cattedrale, a Rimini, la prima memoria liturgica di Sandra Sabattini, la giovane discepola di don Oreste Benzi, beatificata a Rimini il 24 ottobre scorso. La celebrazione eucaristica di domani sarà presieduta dal vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi. Nell’occasione, sarà consegnata ufficialmente la reliquia di Sandra alla comunità parrocchiale di San Girolamo, la parrocchia riminese alla quale apparteneva Sandra. Esiste un’unica reliquia ex corporis di Sandra: un capello che l’allora fidanzato aveva raccolto dal guanciale di Sandra e gelosamente custodito in una scatola di caramelle, decorata personalmente.
“La memoria di Sandra vuole essere un’occasione di unità ecclesiale per ringraziare del dono che Sandra è per tutta la nostra Chiesa diocesana”, dice il vicario generale della diocesi, don Maurizio Fabbri.
Prima Santa fidanzata nella storia della Chiesa, Sandra Sabattini è una sintesi di ciò che significa “una vita donata”. Nata a Riccione nel 1961 e fin da piccola coltiva un legame personale con il Signore, grazie all’esempio dello zio prete don Giuseppe Bonini e della famiglia che vive a Rimini, nella parrocchia di San Girolamo, Sandra è brava a scuola, ama dipingere, suona il pianoforte e corre come velocista in una squadra di atletica leggera. È una ragazza semplice, dolce, piena di interessi e di entusiasmo. Papa Francesco l’ha definita la “Santa della porta accanto”, per il vescovo di Rimini “la sua beatificazione è un dono per tutta la Chiesa. La vita di Sandra, infatti, profuma di Vangelo”.
A 12 anni incontra don Oreste Benzi, il fondatore della “Papa Giovanni XXIII”. Questo incontro cambia per sempre la sua vita: inizia a seguire i poveri a domicilio, scende in piazza per i diritti delle persone disabili, dedica tutto il suo tempo libero ai ragazzi vittime della droga. Studente di medicina coltiva il sogno di partire come missionaria in Africa. La sua vita non le appartiene, anche il fidanzamento con Guido non è vissuto come una sistemazione, ma come un orizzonte più ampio per aprirsi allo spazio d’amore infinito di Dio.
La mattina del 29 aprile 1984, mentre si reca ad un incontro della Comunità Papa Giovanni a Igea Marina, Sandra viene investita da un’auto. Rimane in coma per tre giorni e il 2 maggio lascia questa terra. Quattro giorni prima dell’incidente Sandra aveva raccontato alla madre di aver visto in sogno il suo funerale e la sua tomba piena di fiori. Nell’ultima pagina del suo diario, due giorni prima dell’incidente, Sandra lasciò il suo testamento spirituale: “Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c’è nulla a questo mondo che sia tuo. Sandra, renditene conto! È tutto un dono su cui il ‘Donatore’ può intervenire quando e come vuole. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno per quando sarà l’ora”.

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