Si è riunita per la prima volta, dal 26 aprile al 1° maggio a Nursultan, la Conferenza dei vescovi cattolici dell’Asia centrale. Secondo quanto definito dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli con il decreto dello scorso 8 settembre 2021, ne fanno parte gli ordinari di Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan, Azerbaigian, Afghanistan e Mongolia. A guidare la Conferenza è stato eletto il vescovo di Almaty, mons. José Luis Mumbiela Sierra, mentre mons. Jerzy Maculewicz, amministratore apostolico dell’Uzbekistan, è stato scelto come vicepresidente; il vescovo ausiliare di Karaganda, mons. Evgeny Zinkovsky, sarà il segretario generale. Il sito della Chiesa cattolica in Kazakistan riferisce che i lavori sono stati “molto produttivi” tra “riunioni e tempo trascorso in modo informale”, in visita a luoghi e comunità spirituali del Paese. I vescovi hanno potuto confrontarsi su “questioni di attualità che la Chiesa sta affrontando”, ma anche sulle diverse esperienze di lavoro e di risoluzione dei problemi, oltre che condividere “la loro visione di come una struttura ecclesiale internazionale di nuova formazione possa servire meglio Dio e le persone nei luoghi di presenza”, vivendo la comunione fraterna. Solo in Kazakistan infatti vi sono cinque diocesi, mentre negli altri Paesi i vescovi sono soli: “Ecco perché in questo incontro i partecipanti hanno espresso molto spesso la loro gioia per la formazione di un’unica Conferenza”. Anche il prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei popoli, card. Luis Tagle, si è collegato on line per un momento di confronto. L’incontro si è concluso con una celebrazione nel santuario della Regina della Pace a Ozerny, il 1° maggio, e i vescovi hanno consacrato i propri Paesi alla Santissima Theotokos.