Con un invito al dialogo, che è “il modo con cui Dio si relaziona all’umanità”, è iniziata ieri l’Assemblea plenaria della Conferenza episcopale argentina (Cea). Il tema, che farà da sfondo ai lavori dei vescovi, dedicati alla recezione dell’enciclica Fratelli tutti e al cammino sinodale, è stato messo a fuoco dal presidente dell’organismo, mons. Oscar Ojea, vescovo di San Isidro, nel corso dell’omelia della messa d’apertura.
A partire dalle letture, il presule ha riflettuto su “un contesto nazionale e globale riluttante al dialogo e tendente al monologo”. Anche in Argentina “tutto è controverso. Il primato delle emozioni e delle passioni divide famiglie e amici. In questo clima diventa molto difficile pensare e ascoltare”. La conseguenza è che “ci riempiamo di rancori e ci distanziamo gli uni dagli altri. Molte volte scegliamo il silenzio nei nostri incontri e preferiamo evitare conflitti con questioni banali, anche se è difficile trovarne alcune in cui non ci siano polemiche”.
A livello internazionale, mons. Ojea ha citato la realtà della guerra e le sue conseguenze umanitarie, sottolineando che si rischia di “blindare i nostri cuori da eventi tremendi come la morte quotidiana di tanti, soprattutto la morte dei bambini, la disperazione dei profughi”.
L’alternativa a questi modi di pensare è presente in Fratelli tutti, una riflessione presente nel programma dell’Assemblea, che invita a “ricostruire spazi di incontro e di dialogo”, che mostra che “siamo stati creati per l’incontro e la relazione”. Da lì nasce la fraternità, che si basa sul dialogo, che si genera in “atteggiamenti semplici e quotidiani” e proprio per questo umani e basati sulla tenerezza.
Mons. Ojea vede nel dialogo anche “il cuore del processo sinodale al quale la Chiesa è chiamata”, cosa che si svolgerà concretamente in Assemblea. Infatti, “la Conferenza episcopale è espressione dialogica di collegialità e di comunione”. Obiettivo del dialogo è “il discernimento della volontà di Dio per il nostro popolo”, per questo “abbiamo la responsabilità di dialogare per arrivare insieme alla manifestazione di alcune indicazioni della volontà di Dio per noi, per il suo popolo che vive in Argentina”.