Le ferite non sono solo fisiche. Conflitti come quello ucraino portano a gravi effetti negativi, nel breve e nel lungo termine, sulla salute mentale e sul benessere dei bambini che devono essere curate con lo stesso impegno e attenzione delle ferite “fisiche”. In queste ore a Varsavia si è tenuto il convegno “Come garantire e promuovere la salute mentale durante la guerra: valutare e rispondere all’impatto del trauma attraverso lo sviluppo del bambino e dell’adolescenza”, organizzato da Telefono Azzurro e Fondazione Child, in collaborazione World Psychiatric Association, per discutere della guerra in Ucraina e dei bambini e adolescenti vittime di questa crisi. Obiettivo dell’evento “trovare strumenti efficaci a tutela dei minori atti anche a garantire loro il supporto psicologico dovuto a fronte di traumi di tale portata”.
“La crisi umanitaria che si sta consumando in questi ultimi mesi ha visto sempre più aumentare le violenze su larga scala in Ucraina, dove il numero di rifugiati cresce sempre più. I soggetti più esposti a questa emergenza sono i minori, vittime invisibili di tale tragedia. Ad oggi, ci sono quasi otto milioni di rifugiati, di cui circa la metà sono bambini e giovani adolescenti – si legge in una nota di Telefono Azzurro -. La necessità più immediata è quella di sviluppare un piano d’azione per i bambini e gli adolescenti vittime di violenza, povertà e sfruttamento, agendo con decisione, saggezza e tempestività per limitare l’impatto della crisi attuale e per proteggere i bambini e garantire loro un solido futuro”.
A questo incontro si sono riuniti esperti del mondo istituzionale, accademico, organizzazioni internazionali e Ong per avviare un dialogo tra psichiatri infantili e adolescenziali e figure politiche e trovare soluzioni comuni a livello internazionale a tutela dei minori. “L’evento ha permesso di elaborare e condividere esperienze e buone pratiche, con l’obiettivo finale di incoraggiare un dibattito aperto sul tema, proporre soluzioni comuni e adottare tutte le misure appropriate per affrontare le crescenti preoccupazioni”, precisa la nota.
“I bambini sono coloro che stanno pagando il peso più grave di queste crisi internazionali: si porteranno dietro le cicatrici di questi traumi per anni, se non decenni, per questo è fondamentale che venga garantito loro un supporto psicologico a lungo termine”, evidenzia Telefono Azzurro.
Olena Zelenska, First Lady dell’Ucraina, proprio questa settimana, annunciando il programma governativo per fornire supporto psicologico agli ucraini, ha parlato del tema della salute mentale: “Un ulteriore compito in questa battaglia è la salute mentale del nostro popolo. Hanno bisogno di riabilitazione tanto quanto i feriti fisici”. Per illustrare come si sentono molti ucraini, ha citato la sindrome da rifugio antiatomico di cui hanno sofferto gli abitanti di Kharkiv, nascosti per mesi nella metropolitana.
“Questa crisi deve essere affrontata immediatamente. Rispondere a questo appello in modo urgente e decisivo è necessario per limitare l’impatto del trauma e proteggere i bambini da ulteriori violenze e paure”, conclude Telefono Azzurro.