(Da Amatrice) “Organizzare il futuro di questi territori è assolutamente possibile. Ci sono a disposizione opportunità senza precedenti. Oggi abbiamo procedure che funzionano, un flusso di risorse costante e, per la prima volta, abbiamo un’integrazione tra ricostruzione fisica e tentativo di rigenerazione economico e sociale dotato di risorse pubbliche. Grazie a tutto ciò il tentativo di ripopolamento post-pandemia è possibile nell’Appennino centrale”. Così il commissario straordinario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, ha raccontato la ricostruzione in atto nelle quattro regioni dell’Italia centrale colpite dal sisma dell’agosto del 2016. Lo ha fatto durante un incontro, stamattina ad Amatrice, organizzato nell’ambito del Festival della Comunicazione, per iniziativa della diocesi di Rieti con i Paolini e le Paoline. Legnini ha fornito alcuni numeri della ricostruzione, non prima di aver ricordato come si sia passati “dalla nebulosa di procedure e da un livello di sfiducia elevato dovuto allo stallo per la ricostruzione a nuove regole chiare e condivise riscritte tutte durante il lockdown del marzo 2020. Regole che entrarono in vigore nel successivo mese di maggio” e che hanno dato impulso all’apertura dei cantieri. “Nei tre anni e mezzo precedenti erano stati autorizzati e finanziati poco più di 4mila cantieri, mentre solo nel secondo semestre del 2020 con le nuove regole furono finanziati e autorizzati 2.700 cantieri privati. Nel 2021 ne sono stati autorizzati in tutto il ‘cratere e fuori cratere’ sismico 5.200 a fronte di 61mila di edifici privati da riparare”. Legnini ha inoltre ricordato che “tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 abbiamo avuto l’esplosione dei prezzi dei materiali e il 110%, che hanno spinto professionisti e imprese ad andare a recuperare i palazzi nelle città piuttosto che restare in queste zone difficili e sottostare a procedure complesse benché fortemente semplificate”. Fatto che ha spinto il Parlamento, su iniziativa dello stesso Legnini, a riservare alle zone terremotate “un piccolo Pnrr nel Pnrr, di 1,8 miliardi con i due crateri (Amatrice e L’Aquila) integrati tra di loro. A dicembre scorso – ha aggiunto il commissario – il Governo Draghi ha stanziato altri 6 miliardi che abbiamo cominciato ad utilizzare. I cantieri pubblici finanziati sono 2700, le chiese quasi 1.000, e adesso abbiamo anche un fondo complementare per 840 progetti di rigenerazione urbana e territoriale di strutture non danneggiate dal sisma e una serie di altre risorse per le quali saranno pubblicati i bandi (cultura, sociale, turismo, attività produttive…)”. Da Legnini anche la notizia che “i 4 miliardi di euro stanziati dall’allora Governo Gentiloni con Vasco Errani commissario, ad aprile scorso sono finiti, andati a buon fine senza nessuna vicenda che ne abbia manifestato il cattivo utilizzo”. “Questa ricostruzione – ha concluso – sarà la più sicura da un punto di vista sismico, la più sostenibile grazie al 110% applicato alla ricostruzione. Ci sono grandi possibilità per ricreare occasioni di vita e di lavoro in questi territori. Mettiamoci in cammino”.