Europol: armi da fuoco stampate in 3D, “minaccia in crescita a cui rispondere combinando competenze e risorse”

Armi da fuoco stampate in 3D: questa la nuova minaccia con cui le forze dell’ordine in Europa sono chiamate a confrontarsi e questo è stato il tema di una conferenza internazionale organizzata da Europol e dalla polizia nazionale olandese (Politie) nell’ambito di Empact Firearms, e che si è svolta il 24-25 maggio presso l’Università di Leiden (L’Aja). Circa 120 i partecipanti, tra professionisti delle forze dell’ordine, esperti di balistica, scienziati forensi, responsabili politici e mondo accademico di 20 Paesi. “È necessaria la connessione e la cooperazione tra le forze dell’ordine e l’industria/settore privato per identificare e monitorare gli sviluppi delle armi da fuoco stampate in 3D”, dice una nota Europol diffusa oggi, che illustra le conclusioni della conferenza. “Verrà creata una rete internazionale di esperti sulle armi da fuoco stampate in 3D, con il compito di tenere le forze dell’ordine al passo con gli sviluppi” di questo genere di armi da fuoco e una serie di raccomandazioni verranno distribuite ai partner e ai responsabili politici di tutto il mondo. “La minaccia rappresentata dalle armi stampate in 3D è molto sul radar di Europol, in mezzo al numero crescente di tali armi da fuoco sequestrate nelle indagini in tutta Europa negli ultimi anni”, ha dichiarato Martin van der Meij, capogruppo del progetto Analisi armi ed esplosivi di Europol. “Una tale sfida può essere affrontata solo combinando le competenze, le risorse e le intuizioni delle forze dell’ordine, del settore privato e del mondo accademico per togliere tali armi dalle strade”.

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