“In ascolto delle narrazioni del popolo di Dio. Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?”. Lo segnala il comunicato della Cei a conclusione della 76ª Assemblea generale, che si è svolta dal 23 al 27 maggio all’Hilton Rome Airport di Fiumicino (Roma).
Il primo anno, iniziato ufficialmente lo scorso ottobre, ha coinvolto pressoché tutte le Chiese in Italia: le 206 sintesi diocesane, pervenute al Gruppo di coordinamento, hanno raccolto quanto espresso da oltre 40mila gruppi sinodali che hanno coinvolto quasi mezzo milione di persone. Come confermato da molte delle sintesi diocesane, “privilegiare l’ascolto delle esperienze ha permesso a tutti i partecipanti di esprimersi, senza preoccuparsi di formulare concetti precisi, e ha favorito l’esternazione di tanti sentimenti – spesso compressi nell’animo nei due anni della pandemia – sia sotto forma di apprezzamenti e proposte sia sotto forma di critiche e richieste”.
Degli oltre 400 referenti diocesani (presbiteri, diaconi, laici e consacrati), trentadue, cioè due per ogni regione ecclesiastica, hanno partecipato ai lavori dell’Assemblea, portando il loro contributo di riflessione e di esperienza. L’Assemblea ha approvato la seguente mozione: “Il Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia prosegue con il secondo periodo della fase narrativa. I vescovi, in ascolto del Popolo di Dio, guardano con convinzione a questo percorso secondo quanto indicato da Papa Francesco con il Sinodo universale e proposto per l’Italia dal Gruppo di coordinamento nazionale. Per questo, affidano alla Presidenza, sentito il Consiglio Permanente, la cura dell’elaborazione del testo di sintesi della fase nazionale da inviare alla Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Allo stesso tempo, incaricano il Consiglio Permanente di approvare testi e strumenti per proseguire il Cammino sinodale tenendo conto del cronoprogramma e delle linee discusse da questa Assemblea. In questo è importante il coinvolgimento dei territori attraverso le Conferenze Episcopali Regionali”.
Le priorità per il secondo anno del Cammino sinodale, che dovranno essere ulteriormente messe a fuoco nelle prossime settimane negli incontri regionali tra referenti diocesani e vescovi, si stanno profilando come “cantieri”, con momenti anche esperienziali, che favoriranno l’ulteriore ascolto delle persone. Le priorità individuate, sotto forma di “cantiere” sono tre: corresponsabilità e formazione degli operatori pastorali, ascolto dei “mondi” (poveri, giovani, donne, professioni, culture…) e snellimento delle strutture ecclesiali. Ogni Chiesa locale, poi, sceglierà un quarto cantiere, sulla base della sintesi diocesana raggiunta alla fine del primo anno di ascolto. La traccia per il secondo anno sinodale verrà consegnata ai primi giorni di luglio.