“Rispetto al dramma della guerra che in Ucraina continua a seminare morte e distruzione, i vescovi italiani hanno evidenziato l’importanza di far risuonare, con voce unanime e coraggiosa, il ‘no’ al conflitto e la volontà di costruire insieme la pace, facendo tacere le armi”. Lo ribadisce il comunicato della Cei a conclusione della 76ª Assemblea generale, che si è svolta dal 23 al 27 maggio all’Hilton Rome Airport di Fiumicino (Roma). “A questo proposito, i vescovi hanno condiviso l’appello ‘Per una Repubblica libera dalle armi nucleari’ firmato nella scorsa primavera da oltre 40 presidenti nazionali di associazioni cattoliche che più volte si sono espresse in merito alle armi nucleari e all’adesione del trattato Onu, che l’Italia non ha ancora ratificato”. La riflessione sui conflitti si è allargata alla situazione dei profughi e dei migranti, in particolare alla “tragedia dei lager di detenzione, luoghi di morte e sopraffazione”: i vescovi hanno espresso una “denuncia netta, ricordando l’urgenza di attuare politiche migratorie adeguate, rispettose della dignità umana”.