“Nel nostro nuovo Codice deontologico richiamiamo gli infermieri alla responsabilità del curare e prendersi cura della persona, nel rispetto della dignità, della libertà, dell’eguaglianza, delle sue scelte di vita e concezione di salute e benessere: l’infermiere si attiva per prevenire e contrastare il dolore e alleviare la sofferenza e si adopera affinché l’assistito riceva tutti i trattamenti necessari, tutela la volo”. Lo ricorda Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione degli ordini degli infermieri (Fnopi), nell’imminenza della XXI Giornata nazionale del sollievo che si celebra domenica 29 maggio.
Sono circa 100.000 i pazienti seguiti in assistenza domiciliare per cure palliative e terapia del dolore sul territorio in un anno, viene spiegato in una nota, ognuno di loro assistito soprattutto dagli infermieri che, secondo l’annuario statistico del ministero della Salute 2019, hanno effettuato mediamente il triplo di accessi e gli hanno dedicato il triplo delle ore rispetto ad altri professionisti sanitari. Purtroppo, osserva la Fnpoi, la carenza di personale ha pesato molto sull’assistenza – secondo l’Università Bocconi per un’Adi che si rispetti e raggiunga il 10% del servizio erogato dall’attuale 4-6%, dovrebbero essere dedicati almeno 70mila infermieri – e il tempo da dedicare a ogni accesso domiciliare si è ridotto drasticamente in funzione dell’aumento degli accessi, per consentire ai professionisti di non lasciare solo nessuno.
Il prendersi cura, la valorizzazione delle risorse della persona assistita, il rispetto dell’autonomia e dell’autodeterminazione, la continuità e la qualità delle cure che riconoscano la dinamicità dei bisogni con un approccio di integrazione con gli altri professionisti, sono i punti chiave che gli infermieri di cure palliative hanno indicato in un loro documento come ‘core competence’ della professione.
“Gli infermieri nelle cure palliative – ha detto Maurizio Zega, consigliere del Comitato centrale Fnopi che ha rappresentato la Federazione alla presentazione della Gionata del sollievo 2022 – sono una figura essenziale proprio per la vicinanza che caratterizza la loro professione con i pazienti. La loro presenza, nonostante manchi ancora una specializzazione specifica, è costante e necessaria a chi soffre e alle famiglie, per essere degnamente accompagnati e assistiti in questi momenti difficili e spesso purtroppo terminali della vita”.