Venerdì 27 maggio, alle ore 17.30, al Museo diocesano di Terni sarà presentato il volume “Girolamo Troppa, un protagonista del barocco romano”, Ediart edizioni 2021, dedicato al pittore originario di Rocchette in Sabina e morto a Terni, la cui produzione artistica è rintracciabile nelle chiese della Sabina e del reatino, di Terni, della zona del narnese e viterbese, fino a Roma dove ha realizzato diverse opere pittoriche.
Il libro, che sarà presentato da Giovan Battista Fidanza dell’Università Tor Vergata di Roma, è stato realizzato con il contributo della Fondazione Carit e raccoglie alcuni scritti di diversi autori: “Le sorprese nella vita e nell’arte di Girolamo Troppa” di don Giuseppe Creanza, “Girolamo Troppa” di don Claudio Bosi, “Fortuna critica” di Francesco Petrucci, “Il Cavalier Troppa, maestro del Barocco romano nello Stato della Chiesa” di Francesco Petrucci, “Troppa disegnatore” di Erich Schelier, “L’attività artistica di Girolamo Troppa nell’Umbria meridionale” di Laura Moroni, “Il contributo di Girolamo Troppa fra gli artisti al servizio della Chiesa nel territorio delle Diocesi di Rieti, Cittaducale e Sabina nel XVII secolo” di Ileana Tozzi, “Girolamo Troppa attraverso le fonti archivistiche e bibliografiche del territorio di Terni” di Letizia Salvatori, “Per un quadro del barocco a Terni nella seconda metà del XVII secolo e dopo Girolamo Troppa” di Maria Laura Moroni.
La monografia, completa di catalogo generale, è stata realizzata dai maggiori esperti del pittore con studi sulle opere sparse nei musei, e collezioni italiane ed internazionali. Un particolare impegno è stato riservato a quanto da lui dipinto nelle terre natali e in particolare a Terni, luoghi con i quali l’artista ha tenuto rapporti costanti nella sua vita. L’insieme delle opere presentate, affreschi, dipinti su tela e disegni costituiscono un grande corpus. Artista eccellente e prolifico, una personalità che appare come un parallelo di Luca Giordano. Immancabile la presenza di sue opere nelle collezioni del tempo, composte di molti quadri, fino a raggiungere in un’unica collezione oltre cinquanta dipinti.
Il volume si completa con il catalogo generale delle opere, di quelle perdute e di quelle espunte, con l’appendice documentaria e con la bibliografia generale a cura di Francesco Petrucci.