Verrà inaugurata questa mattina a Treviso (ore 11), presso il Museo nazionale Collezione Salce – Santa Margherita (via Reggimento Italia Libera), la mostra Ruota a ruota. Storie di bici, manifesti e campioni, a cura di Elisabetta Pasqualin, con la consulenza storica di Antonella Stelitano. A proporre la grande epopea della bicicletta raccontata dai preziosi manifesti patrimonio della Collezione Salce, in concomitanza con l’arrivo in città della 18ª tappa del Giro d’Italia, è la Direzione regionale Musei Veneto del ministero della Cultura. A firmare le affiches selezionate da Elisabetta Pasqualin, che è anche il direttore del Museo, molti tra i maggiori protagonisti della storia dell’illustrazione e dell’arte italiana del Novecento: Dudovich, Mazza, Malerba, Ballerio, Villa, Alberto Martini, Codognato, Boccasile.
“La bicicletta – spiega Stelitano – fa parte del patrimonio culturale del nostro Paese. La storia di questo mezzo è un racconto di eroi che contribuiscono a creare quell’identità nazionale che si esalta nelle imprese di campioni come Girardengo, Coppi e Bartali. Le grandi corse a tappe, prima tra tutte il Giro d’Italia, sono state un collante che ha unito il Paese” mentre gli italiani “imparano la geografia leggendo i nomi dei luoghi attraversati dalla corsa”.
Due le sezioni principali del percorso espositivo: da una parte lo sport e l’agonismo, con i suoi protagonisti, le produzioni, i marchi e l’esposizione di pezzi storici della collezione Pinarello. Dall’altra gli aspetti sociali: le donne, il costume, i viaggi, il turismo. “La ‘terrazza’ – anticipa Pasqualin – accoglierà la sezione dedicata allo sport: verranno esposti i manifesti della collezione Salce, che abbracciano un arco temporale che va dai primi del ‘900 al 1955 circa e illustrano la nascita delle principali industrie”. Seguirà “una sezione speciale sulla storia dell’industria ciclistica italiana con l’esposizione di biciclette della collezione Pinarello” che “hanno scritto una pagina di storia del ciclismo italiano portando alla vittoria campioni in tutte le grandi classiche del ciclismo mondiale”. A piano terra una sezione dedicata alla società e alla socialità, che abbraccia un arco temporale da fine ’800 agli anni ’40 del Novecento. La mostra rimarrà aperta fino al prossimo 2 ottobre.