La ricerca “Redesign – Frail elderly, intergenerational solidarity and ageing friendly communities”, coordinata dall’Università Cattolica, ha svolto anche una rilevazione quantitativa volta ad indagare alcune dimensioni del benessere degli anziani che stanno vivendo una situazione di stress, che li predispone a una possibile condizione di pre-fragilità.
“Abbiamo indagato in particolare il ruolo delle reti di supporto, il contesto abitativo, i costi monetari e non monetari, i consumi, la capacità di resilienza e la qualità della vita, inclusi i contesti sociali di vita che differenziano gli anziani – precisa il ricercatore di Sociologia dell’Università Cattolica, Matteo Moscatelli -. Lo studio è stato condotto attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di 609 anziani di età compresa tra i 75 e gli 84 anni e residenti in Italia. La metà di loro è il sottogruppo degli anziani che stanno vivendo uno dei fattori di stress identificati (259, pari al 42,5% del campione complessivo). Tra gli elementi strategici emergenti ci sono le dimensioni dello spazio, del tempo e del benessere”.
In particolare, la pandemia ha messo in luce il peggioramento della fragilità degli anziani nella dimensione sociale più che in quella familiare a causa dell’isolamento. “Il campione delle persone fragili preso in esame dalla ricerca dichiara una condizione di salute media (valore di 50,9 su una scala da 1 a 100) e una condizione di felicità inferiore al valore medio (48,4) – aggiunge Moscatelli -. L’evento critico del Covid ha impattato in maniera più rilevante sulla felicità (scesa di 8,8 punti dalla valutazione prima del fattore di stress) rispetto alla salute (scesa di 4,6 punti dalla valutazione prima del fattore di stress). E va segnalata una diminuzione rilevante delle frequentazioni amicali: se più del 60% delle persone vulnerabili intervistate prima dell’evento critico vedeva gli amici almeno una volta alla settimana, nel post evento critico questa percentuale si è dimezzata”.
Nella prima sessione del convegno promosso domani a Milano dalla Università cattolica per presentare la ricerca si parlerà di “Fragilità, vulnerabilità, eventi critici: un confronto tra approcci” con gli interventi dei sociologi Guido Giarelli, Liam Foster e Donatella Bramanti, moderati dal direttore del Centro di Ateneo Studi e ricerche sulla famiglia Camillo Regalia.
La seconda sessione sarà dedicata a “Osservare la transizione: i risultati della ricerca quanto-qualitativa” dove sarà presentata l’indagine Redesign tramite i docenti dell’Università Cattolica Linda Lombi, Sara Nanetti, Giulia Lopez, Matteo Moscatelli, Nicoletta Pavesi, e di Federico Perali dell’Università di Verona.
Infine, la tavola rotonda del pomeriggio alle ore 15 “Indicazioni, ricadute e proposte di buone pratiche per accompagnare la transizione”, coordinata da Fabio Ferrucci dell’Università del Molise, sarà l’occasione per fare il punto sulle esperienze di diversi Comuni italiani nell’attuazione di programmi che li rendono amichevoli verso gli anziani.