“La resistenza della vecchiaia agli effetti demoralizzanti di questo disincanto è decisiva: se gli anziani, che hanno ormai visto di tutto, conservano intatta la loro passione per la giustizia, allora c’è speranza per l’amore, e anche per la fede”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, svoltasi in piazza San Pietro e dedicata ancora una volta alla vecchiaia, ha fatto notare che “per il mondo contemporaneo è diventato cruciale il passaggio attraverso questa crisi, crisi salutare, perché una cultura che presume di misurare tutto e manipolare tutto finisce per produrre anche una demoralizzazione collettiva del senso, una demoralizzazione dell’amore, una demoralizzazione del bene”. “Questa demoralizzazione ci toglie la voglia di fare”, ha spiegato Francesco: “Una presunta verità, che si limita a registrare il mondo, registra anche la sua indifferenza agli opposti e li consegna, senza redenzione, al flusso del tempo e al destino del niente. In questa sua forma – ammantata di scientificità, ma anche molto insensibile e molto amorale – la moderna ricerca della verità è stata tentata di congedarsi totalmente dalla passione per la giustizia. Non crede più al suo destino, alla sua promessa, al suo riscatto”.