“Di fatto, con tutto il nostro progresso e il nostro benessere, siamo davvero diventati società della stanchezza. Siamo nella società della stanchezza”. A lanciare il grido d’allarme è stato il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla vecchiaia. “Dovevamo produrre benessere diffuso e tolleriamo un mercato scientificamente selettivo della salute”, la denuncia di Francesco: “Dovevamo porre un limite invalicabile alla pace, e vediamo susseguirsi guerre sempre più spietate verso le persone inermi. La scienza progredisce, naturalmente, ed è un bene. Ma la sapienza della vita è tutt’altra cosa, e sembra in stallo. Infine, questa ragione an-affettiva e ir-responsabile toglie senso ed energie anche alla conoscenza della verità”. “Il vuoto di senso e di forze aperto da questo sapere, che respinge ogni responsabilità etica e ogni affetto per il bene reale, non è innocuo”, ha fatto notare il Papa: “Non toglie soltanto le forze alla volontà del bene: per contraccolpo, apre la porta all’aggressività delle forze del male. Sono le forze di una ragione impazzita, resa cinica da un eccesso di ideologia”.