“Non è un caso che la nostra sia la stagione delle fake news, delle superstizioni collettive e delle verità pseudo-scientifiche”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alla vecchiaia, “E’ curioso”, ha proseguito a braccio Francesco: “in questa cultura del sapere, di conoscere tutte le cose, anche della precisione del sapere, si sono diffuse tante stregonerie, ma stregonerie colte, con una certa cultura ma che ti portano a una via di superstizione. Da una parte andare avanti con intelligenza nel conoscere le cose, dall’altra l’anima che ha bisogno di altre cose e che prende la strada delle superstizioni e finisce nelle stregonerie”. “La vecchiaia può imparare dalla saggezza ironica di Qoelet l’arte di portare alla luce l’inganno nascosto nel delirio di una verità della mente priva di affetti per la giustizia”, la tesi del Papa: “Gli anziani ricchi di saggezza e di umorismo fanno tanto bene ai giovani! Li salvano dalla tentazione di una conoscenza del mondo triste e priva di sapienza della vita. Questi anziani riportano i giovani alla promessa di Gesù: ‘Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati’. Saranno loro a seminare fame e sete di giustizia nei giovani”. “Coraggio e avanti!”, l’invito finale: “Tutti noi vecchi abbiamo una missione molto grande nel mondo: non cercare rifugio in questo idealismo non concreto, non reale, senza radici, nelle stregonerie della vita”.