“Il sistema di Bologna va considerato come una tappa superata. Il futuro appartiene al nostro sistema educativo unico, che dovrebbe basarsi sugli interessi dell’economia nazionale e sul massimo spazio di opportunità per ogni studente”. Così ha dichiarato Valery Falkov, ministro della Scienza e dell’istruzione superiore della Federazione Russa, secondo quanto riportato sul canale Telegram del ministero. La Russia è formalmente parte dello Spazio europeo dell’istruzione superiore, il cosiddetto “sistema Bologna”, dal 2003. Oggi il presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin ha affermato che “tutti i partiti politici sono concordi sulla questione del ritiro della Russia dal sistema di Bologna”. La notizia è rimbalzata sui canali Telegram delle associazioni studentesche. Raggiunto dal Sir, Andronick Arutyunov della Free Moscow University, ha commentato che “in realtà il sistema di studi superiore in Russia era già deformato rispetto al modello di Bologna, perché non abbiamo, ad esempio il sistema dei crediti o di scambi riconosciuti con le altre università”.
L’organizzazione dei corsi universitari secondo specializzazioni, derivante dal modello sovietico, era stata cambiato una quindicina di anni or sono, con l’introduzione ad esempio dei master. “Con gli anni aveva iniziato a funzionare: non è perfetto ma funziona”. Il tema della riforma era nell’aria già da tempo, spiega ancora Arutyunov, nella prospettiva di ricreare un sistema dell’istruzione secondo il modello sovietico. “Ricostruire il sistema del passato non ha più senso, perché tutto è cambiato”. E aggiunge: “L’inizio della guerra ha acuito il bisogno di prendere le distanze da tutto quello che è europeo”.