Le Acli esprimono “vive congratulazioni” al card. Matteo Maria Zuppi scelto come nuovo presidente della Cei. “Nel corso degli anni, prima a Roma e poi Bologna, gli aclisti hanno apprezzato lo spessore umano e pastorale e l’autentica passione per la carità del nuovo presidente, che è stato ed è interprete di quella ‘Chiesa in uscita’ – secondo la nota espressione di Papa Francesco – che questo tempo richiede”, osservano le Acli.
“Le difficoltà legate alla pandemia, le incertezze della guerra in Ucraina e delle possibili conseguenze economiche e sociali, le difficoltà di un inedito cammino sinodale sono fra i molti problemi che la Chiesa italiana deve affrontare, in un contesto già segnato da difficoltà nella comunicazione della fede e nella comprensione del ruolo della comunità ecclesiale”, proseguono le Acli, che, proprio per questo, “intendono porsi con maggiore decisione al servizio del progetto pastorale della Chiesa italiana, nella loro specificità di laici impegnati nelle più difficili frontiere sociali, dove si incontrano le molte ferite dell’umanità e anche le molte possibilità di sviluppi positivi, per un annuncio del Vangelo che non sia dottrina morta, ma carne e sangue dell’umanità vivente in cui Cristo si è incarnato”.