Si è concluso ieri sera a Giovinazzo (Bari) il primo dei quattro appuntamenti “piste futuro” in cui il Movimento Adulti Scout Cattolici definisce la “direzione di marcia” nei diversi ambiti di impegno per il prossimo futuro. In particolare, al centro dell’evento di Bari dal titolo “Il Masci e la polis” è stato il servizio politico, istituzionale e civico nelle comunità locali. Ieri mattina, domenica 22, si è parlato dell’esigenza di concretizzare l’impegno nella quotidianità con risposte collettive alle grandi domande dell’attualità.
Forte l’appello alla responsabilità sociale di mons. Giovanni Ricchiuti, arcivescovo della diocesi di Altamura e presidente di Pax Christi Italia, presente al seminario e di recente impegnato a sostenere l’appello ai governi a firmare e ratificare il Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari. “La guerra non è certo frutto dell’improvvisazione – ha ribadito il vescovo – ma richiede una lunga preparazione, proprio come sta avvenendo nell’attuale conflitto russo-ucraino. I cattolici devono farsi carico della realtà sociale e politica in cui vivono, un impegno che si profila come dovere al quale nessuno può realmente sottrarsi e per questo – ha concluso – faccio l’esortazione a voi scout adulti a rivolgere la vostra attenzione alla società e alla politica, anche in forma diretta, come attenzione al domani e preparazione al futuro di chi ci sarà dopo di noi”.
“La fede cattolica non è un segno distintivo di un’azione meramente formale, ma la ragione per l’impegno ‘con’ e ‘verso’ gli altri – questa la posizione del presidente del Masci, Massimiliano Costa –. L’obiettivo di ogni azione deve essere il bene comune, che trascende i beni individuali ma li ricomprende e fa in modo che ognuno vi si ritrovi. L’obiettivo dell’impegno, sia nelle istituzioni che nella realtà civica, è sempre quello di camminare nella storia, nel tempo che ci è dato di vivere, essere presenti ed, evangelicamente parlando, cerare di essere seme o lievito”. Citando lo statista Giorgio La Pira, far propria la massima “sono in politica non da cristiano ma in quanto cristiano”.
Due, in sostanza, le idee forti emerse nel corso del primo incontro del Masci: creare scuole di formazione in rete con altre realtà associative, a dimensione diocesana, per trasmettere uno stile esperienziale che non abbia un’impostazione didascalica. Inoltre, proporre un’azione pubblica forte per attuare l’articolo 49 sulla Costituzione sui Partiti politici, per dotarli di un’organizzazione all’insegna della trasparenza e della democraticità interna, contro la crisi dei corpi intermedi che privilegia una falsa democrazia virtuale.