Cinegiornali: Della Maggiore (Cast-Uninettuno), “con Pio XII mezzi di comunicazione a servizio della propagazione del cattolicesimo”

“La centralità di Pio XII e della Santa Sede, questa vocazione internazionale che punta all’universale e l’idea di offrire un inedito sguardo alle forme della religiosità cattolica in tutto il mondo”. Così Gianluca Della Maggiore, direttore del Centro di ricerca Cast – Università UniNettuno, ha delineato le caratteristiche dei cinegiornali “Roma nel mondo (1955-1960)”, intervenendo alla conferenza che si è svolta ieri all’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. “Con Pio XII si struttura più compiutamente il rapporto tra la Chiesa cattolica e il cinema come arte della modernità – ha aggiunto -. Pio XII da cardinale camerlengo fu il primo a fare entrare la macchina da presa nel conclave che lo elesse, nel ’39, fino ai film manifesto del suo pontificato. C’è una attenzione da parte sua ai mezzi di comunicazione di massa che sono posti a servizio della propagazione globale del cattolicesimo”.
Ricordando la sfide geopolitiche che Pio XII si trovò ad affrontare, Della Maggiore ha ribadito come vi sia una “complessa trama geopolitica che sottende a questa operazione”. “Già dal nome si partiva dal centro della cristianità e da lì a cerchi concentrici si allargava lo sguardo a tutto il mondo cattolico. I cinegiornali venivano prodotti in cinque lingue e raccontavano la vita religiosa in circa 45 Paesi sparsi in tutto il mondo, a esclusione dell’Oceania, ma toccando territori estremi come la Groenlandia e l’Antartide”.

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