Primo maggio: fra Moroni (custode Sacro Convento Assisi), “nessun guadagno può giustificare la perdita di una vita”

“Nessun guadagno può giustificare la perdita di una vita”. Lo ha ricordato ieri, 1° maggio, il Custode del Sacro Convento di Assisi, fra Marco Moroni, dando il benvenuto ai partecipanti alla manifestazione dei sindacati confederali per la Festa dei lavoratori.
Relativamente al tema del lavoro, fra Moroni ha sottolineato che nella sua Regola san Francesco parla della grazia del lavoro, perché con esso si collabora all’opera divina della creazione”. “Con il lavoro – ha proseguito – ciascuno dà il suo contributo affinché il mondo sia più bello e più giusto e tutti abbiano quanto necessario per una vita all’altezza della propria dignità”. Ricordando poi “il numero crescente dei morti sul lavoro”, il Custode del Sacro Convento ha ammonito: “Facciamo tutto il possibile perché ciò non accada più. Vengano garantite sicurezza e salute in ogni luogo di lavoro”. Poi, parlando della crescita del Paese, fra Moroni ha evidenziato che “in vero sviluppo non consiste semplicemente nella crescita economica, ma include la tutela e il rispetto dell’ambiente, la promozione di chi è socialmente svantaggiato, la valorizzazione delle culture, l’accoglienza dei migranti e dei rifugiati”. “E tutto ciò – ha continuato – in un’ottica non di competizione con gli altri Paesi, ma anzi di cooperazione, perché il bene non è mai solo di qualcuno; o è di tutti o non è bene, ma può essere di tutti solo se ci si occupa anzitutto di chi è ai margini”. “Tutti noi, cittadini e cittadine e le istituzioni pubbliche e private”, ha concluso, “insieme siamo corresponsabili della cura del nostro vivere in società, in particolare nei confronti delle nuove generazioni”.

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