Praedicate evangelium: p. Riggio (Aggiornamenti sociali), “la Curia romana al servizio della Chiesa in uscita”

Il 19 marzo 2022 Papa Francesco ha emanato la Costituzione apostolica Praedicate Evangelium, che contiene il disegno di una riforma organica della Curia romana, cioè dell’insieme delle strutture amministrative della Chiesa vattolica. Nell’editoriale di maggio di Aggiornamenti sociali il direttore padre Giuseppe Riggio esamina alcuni passaggi significativi del documento, che permettono di “cogliere il volto della Chiesa in questo inizio di Ventunesimo secolo e le scelte compiute affinché esso si incarni anche a livello di strutture amministrative”.
Come emerge dal titolo, l’evangelizzazione è il principio ispiratore della riforma e rispecchia il desiderio di Papa Francesco di “una Chiesa in uscita, missionaria, capace di camminare con uno stile sinodale”. Si nota anche “l’abbandono di una visione dell’annuncio legata alla distinzione tra territori di antica e nuova cristianità, ormai anacronistica”, per rivolgere l’attenzione al “contesto socioeconomico e ambientale dei destinatari [dell’evangelizzazione], ai processi di inculturazione, al discernimento dei segni dei tempi”.
Dal principio dell’evangelizzazione derivano poi ulteriori aspetti a cui la riforma dedica ampio spazio, a partire dalla dimensione del servizio. “La Curia romana non si colloca tra il Papa e i vescovi, piuttosto si pone al servizio di entrambi”, si legge nel documento. La sussidiarietà, una sana decentralizzazione e la corresponsabilità dovranno essere perciò i cardini della Curia rinnovata, per far crescere la comunione nella Chiesa, favorire il camminare insieme fra le diverse realtà ecclesiali e arginare le “malattie curiali”, dal sentirsi indispensabili all’esibizionismo, indicate da Papa Francesco negli auguri natalizi della Curia romana del 22 dicembre 2014. “La riforma prevede una piena partecipazione di laiche e laici anche nei compiti di governo e responsabilità dei dicasteri”, spiega p. Riggio, affermando che la partecipazione a questi incarichi è particolarmente rilevante nel caso delle donne. L’obiettivo indicato è “scardinare una visione burocratica” delle istituzioni curiali, ricollegandole alla loro dimensione spirituale, per “sostenere un rinnovamento che sia al contempo interiore ed esteriore, una reale conversione missionaria”.

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