Parlamento Ue: domani a Strasburgo il premier Draghi. Nell’agenda della sessione guerra in Ucraina, Conferenza sul futuro, libertà di stampa

(Strasburgo) Le conseguenze della guerra in Ucraina per i cittadini europei, le conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa, la “dimensione europea” delle elezioni del prossimo Parlamento Ue: sono i temi principali della plenaria del Parlamento di Strasburgo (2-5 maggio) che si è aperta nel pomeriggio e che attende domani mattina la visita del premier italiano Mario Draghi. La guerra tornerà più volte nei lavori dell’emiciclo: certamente nel discorso che sarà tenuto dal presidente del Consiglio italiano; nel dibattito sulle ricadute economiche e sociali del conflitto con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen (mercoledì); ma saranno affrontate anche le conseguenze della guerra sulle donne in Ucraina (distacco dalla famiglia e dalle proprie case, emigrazione forzata, violenze, stupri…) e il rapporto di cooperazione speciale con la Moldova, particolarmente a rischio trattandosi di un piccolo Paese vicino alla Russia.
Altro argomento di centrale importanza sarà la conclusione della Conferenza sul futuro: lo scorso fine settimana la sede dell’Europarlamento ha ospitato l’ultima sessione di lavori e il 9 maggio, a Strasburgo, le proposte emerse dai cittadini saranno consegnate ai presidenti delle tre istituzioni Ue. Il Parlamento propone di aprire un Convenzione che porti alla riforma dei trattati (art. 48 Trattato Ue). Ma non si esclude per il futuro – come ha ufficiosamente affermato in conferenza stampa il portavoce dell’Assemblea, Jaume Duch – che si proceda verso una forma stabile di consultazione tra i cittadini e le istituzioni comunitarie.
Il Parlamento in questa sessione voterà inoltre una proposta di inziativa legislativa per la riforma del sistema con il quale ogni 5 anni viene eletto il Parlamento a suffragio universale (creazione di una circoscrizione paneuropea accanto a quelle nazionali; stesso giorno per il voto in tutta l’Ue; stesso sistema elettorale in ogni Paese; candidabilità dei cittadini diciottenni…).
Domani, per la Giornata mondiale per la libertà di stampa, si terrà un dibattito in aula.

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