Fine Ramadan: mons. Tremolada (Brescia), “accoglienza e rispetto reciproco sono doni che vengono da Dio e non solo un processo puramente umano di integrazione”

“L’accoglienza e il rispetto reciproco sono doni che vengono da Dio e non solo un processo puramente umano di integrazione”. Lo ha scritto il vescovo di Brescia, mons. Pierantonio Tremolada, nel messaggio alla comunità islamica in occasione della fine del Ramadan (Eid Al Fitr). Questa mattina il vicario generale della diocesi, mons. Gaetano Fontana, e don Roberto Ferranti, coordinatore dell’Area Pastorale per la mondialità, hanno portato al Brixia Forum il saluto e la vicinanza della Chiesa bresciana alla comunità islamica. In questa occasione è stato letto il messaggio del vescovo rivolto ai Centri culturali islamici di Brescia e Provincia, alle associazioni musulmane e a tutti i fratelli e le sorelle musulmani presenti sul territorio bresciano. ”In occasione della Festa di Fine Ramadan – afferma mons. Tremoldada –, intendo rivolgervi il nostro augurio di Aid Mubarak, nell’auspicio che la Festa dell’Aid l-Fitr possa felicemente coronare un mese per voi ricco di benefici spirituali”. “Desidero pregare – prosegue il vescovo – affinché il Dio Onnipotente e Misericordioso faccia scendere la sua benedizione su tutti voi, sulle vostre comunità e famiglie, sui vostri giovani e in modo particolare su tutti coloro che, per vari motivi, soffrono per le varie situazioni di fatica e disagio legate al tempo che stiamo vivendo”. Inoltre, “esprimo la mia gratitudine per il cammino di fraternità che ci vede insieme protagonisti sul nostro territorio”. Ai presenti è stato consegnato anche il messaggio che il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso ha inviato per il mese di Ramadan: “Queste parole – osserva mons. Tremolada – collocano il nostro cammino nel solco più grande di quello che la Chiesa cattolica e le vostre comunità vivono in tutto il mondo”. “Vi auguro di sentire forte il desiderio di vivere una fede autentica, che ci aiuta a costruire una società più giusta e fraterna”, ha concluso il vescovo.

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