“San Ciriaco ci invita ad abbracciare la Croce, segno di salvezza da cui sgorga la vera pace”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Ancona-Osimo, mons. Angelo Spina, nel messaggio alla diocesi in occasione della festa di san Ciriaco.
“La guerra – ammonisce il presule – va per sempre ripudiata, come la fame, come ogni ingiustizia compiuta da un uomo a danno di un altro uomo. Le tragedie che viviamo in questo momento, particolarmente la guerra in Ucraina così vicina a noi, ci richiamano l’urgenza di una civiltà dell’amore”, prosegue l’arcivescovo, secondo cui “nello sguardo dei nostri fratelli e sorelle vittime degli orrori della guerra, leggiamo il bisogno profondo e pressante di una vita improntata alla dignità, alla pace e all’amore”. “È rimasta impressa nei nostri occhi l’immagine di due donne, una ucraina e un’altra russa, che portavano la croce e, nello stesso tempo, abbracciate dalla croce, camminando insieme e nel silenzio durante la Via Crucis al Colosseo lo scorso Venerdì santo”, aggiunge mons. Spina, sottolineando che “quando ci si lascia abbracciare dalla croce salvifica di Cristo si può camminare insieme come fratelli e sorelle, ricevendo il perdono di Dio e dandolo ai fratelli e alle sorelle”.
Nell’occasione della festa patronale, l’arcivescovo ha deciso di “porre una attenzione particolare agli adolescenti”. E se “le cronache dei nostri giorni non sempre parlano bene di loro” secondo mons. Spina “non dobbiamo scoraggiarci. Essi attendono una presenza amica e rassicurante, anche se all’inizio si presentano spavaldi o annoiati, abulici o depressi, persino violenti, bulli. Con i genitori, gli educatori, gli animatori, sono chiamati a raccolta tutti coloro che hanno il compito della formazione”. “I ragazzi – osserva – ci chiedono una cosa sola: voi dovreste sapere cosa significa che noi dobbiamo e vogliamo diventare grandi e non possiamo farlo senza la vostra vicinanza”. Per il presule “serve un grande patto educativo fra tutti i soggetti che si affaticano al compito formativo: anche la scuola ha bisogno di più stima, più sostegno sociale, più apprezzamento”. “È necessario formare, prevenire, educare”, continua l’arcivescovo per il quale “non è la repressione che cambierà la persona e la società, lo sappiamo bene, ma il cambiamento interiore”. “Come Chiesa, coinvolgendo le famiglie, i genitori, gli educatori, gli insegnanti, siamo chiamati ad accogliere con urgenza il grido di aiuto dei ragazzi e dei giovani” per “ascoltarli, riconoscerli, accompagnarli con un atteggiamento di dedizione e di empatia per la loro stessa vita”.
Il 4 maggio, in occasione della solennità di san Ciriaco, mons. Spina presiederà in cattedrale le celebrazioni eucaristiche delle 10 e delle 18.