“Come 103° vescovo di questa diocesi, nella festa dei patroni diocesani condivido con tutti voi una speranza: che la fede cristiana, che ha plasmato in modo decisivo la nostra terra, non sia un residuo del passato. Che la società, le persone e soprattutto i giovani conoscano la fede, si impegnino con essa, raccontino le loro esperienze”. Lo ha affermato ieri il vescovo di Bolzano-Bressanone, mons. Ivo Muser, presiedendo a Bressanone le celebrazioni per la festa dei patroni Cassiano e Vigilio.
Ricordarli e onorarli, ha aggiunto il vescovo, “significa dire grazie perché la fede pasquale ha raggiunto anche la nostra terra, trasmessa dagli apostoli, dai martiri, dai santi, dai vescovi, dal clero, e soprattutto praticata e diffusa da tante madri e da tanti padri, da donne e uomini che hanno creduto prima di noi”. Ma questo non basta. Festeggiare i patroni – ha proseguito – “ci dice che adesso tocca a noi. E se non conosciamo, pratichiamo e tramandiamo questa fede, allora la catena vivente di testimoni pasquali si interrompe. Oggi la trasmissione della fede è affidata alla nostra responsabilità. Oggi anche tramite noi si decide se la storia della fede cristiana continuerà ad essere scritta”. Il vescovo ha quindi esortato i fedeli: “Aiutiamoci reciprocamente a credere, sosteniamoci a vicenda. Non dobbiamo vergognarci della nostra fede, non dobbiamo nasconderla, dobbiamo avere il coraggio di mostrarla concretamente”.
Da mons. Muser, poi, il richiamo ad un impegno convinto per la pace. Il vescovo ha ribadito che non esistono vittorie ottenute attraverso la guerra, il nazionalismo, il disprezzo di altri popoli. Nella celebrazione e nella processione in memoria dei patroni il vescovo ha auspicato “che ci venga donato il desiderio della pace e della convivenza, in Alto Adige e in un’Europa comune, dove culture diverse tra loro si incontrano e si arricchiscono a vicenda”.