Finalmente “in presenza”, s’è concluso, con il terzo ed ultimo appuntamento a Cusano Mutri, “Ho perso le parole… per la costruzione di un alfabeto comune”, pensato ed organizzato dall’ Azione Cattolica diocesana di Cerreto Sannita- -Telese-Sant’Agata de’ Goti, dedicato questa volta alla cura del creato. “Curare” e “creare” le due parole che sono state approfondite, spiegate, condivise, declinate attraverso la Parola e raccontate, nella loro concretezza, attraverso l’ascolto della testimonianza della vice Giovani diocesana di Acerra Eleonora Perna e di Annarita Travaglino e Modestino Altobelli dell’Equipe del settore Giovani diocesano di Acerra, che hanno presentato il percorso-progetto “Ambiente e legalità”, raccontando una loro esperienza associativa concreta, quella di un camposcuola itinerante ed esperienziale sui temi di ambiente e legalità per giovani dai 15 ai 25 anni. Nel coniugare i due verbi a dei brani della Scrittura i due assistenti diocesani del settore Giovani don Giacomo Buffolino e don Antonio Macolino hanno posto l’accento sulla spiritualità del creato e di recuperare la dimensione di una Parola che ci chiede continuamente di essere attenti ad ogni vita, di prenderci cura gli uni degli altri, di leggere ed ascoltare la nostra realtà quotidiana. Al termine della serata, i giovani dell’Ac di Cusano Mutri hanno regalato, in un sacchetto donato ai presenti, dei fiori misti da campo per farfalle, coccinelle e insetti vari come segno generativo del curare e del creare.
“Termina, quindi, il percorso sull’importanza e sul valore delle ‘parole’ che si dicono, scrivono, sentono, e che si vuole provare a fare proprie e ad attuare nella propria vita, con il supporto anche del Progetto formativo di Azione Cattolica, della Laudato si’ e della Fratelli Tutti di Papa Francesco – spiega una nota dell’Ac diocesana -. Nei precedenti incontri le parole approfondite sono state contemplare e incoraggiare (come caratteristiche dell’essere discepoli-missionari) e ‘luogo formativo’, ‘impegno’ e ‘accompagnamento’ (termini cari alla vita associativa intesa come luogo formativo)”.