“Noi lavoreremo affinché la visione espressa dalle cittadine e dai cittadini sul futuro dell’Europa – oltre a contestare l’irragionevolezza dell’Europa delle nazioni – sia accolta dalle istituzioni aprendo la strada ad una fase costituente in vista delle elezioni europee del 2024 per sostituire integralmente il Trattato di Lisbona, se sarà inevitabile, fra i popoli e gli Stati che lo vorranno”. Questo dichiara il Movimento europeo mentre è ai titoli di coda il cammino della Conferenza sul futuro dell’Europa avviato il 9 maggio 2021. Il Movimento critica le istituzioni che “al contrario delle cittadine e dei cittadine, non hanno discusso e non hanno fatto proposte visionarie (nel senso francese di vision) sul futuro dell’Europa”. In una nota il Movimento bolla come “irresponsabile” la richiesta di una parziale revisione dei trattati da parte degli europeisti che vogliono convocare “quel meccanismo infernale della convenzione”: dal “coccodrillo che potrebbe entrare eventualmente in quella convenzione ne uscirà nella migliore delle ipotesi una modestissima lucertola”. A volere invece la convenzione, come strumento di riforma alla luce delle indicazioni emerse dalla Conferenza sul futuro, sono in tanti in queste ore, a partire dal Comitato economico e sociale europeo (Cese) e dalle organizzazioni della società civile e dei sindacati che hanno partecipato ai lavori della Conferenza: si sono detti soddisfatti per il fatto che le conclusioni contengono “risultati straordinari per un’Europa sociale più forte” e ritengono che per l’implementazione delle raccomandazioni sia ora “cruciale” una convenzione.