L’Università La Sapienza accoglierà da giugno 25 visiting professor provenienti dai paesi coinvolti nel conflitto ucraino (21 docenti ucraini e 4 docenti dissidenti della Federazione russa). Si tratta di 17 donne e di 8 uomini che saranno ospitati, in base alle discipline di afferenza, presso le Facoltà di Lettere e filosofia, Scienze Matematiche fisiche e naturali, Medicina e odontoiatria, Farmacia e medicina, Medicina e psicologia, Ingegneria civile e industriale, Ingegneria dell’informazione, informatica e statistica e Giurisprudenza.
Gli studiosi saranno ospitati grazie a uno stanziamento straordinario per un valore complessivo di 300mila euro. L’iniziativa è stata avviata grazie a un bando deliberato dal Cda dell’Ateneo nel mese di marzo che prevedeva il finanziamento di visite per attività di ricerca e/o didattica da parte di docenti in condizione di rischio a causa di conflitti. Il fondo consentirà ai docenti di soggiornare nella capitale per un periodo di quattro mesi avvalendosi di una dotazione pro-capite pari a 12mila euro.
Con l’arrivo dei visiting professor si concretizza la politica di accoglienza e di sostegno della comunità universitaria nei confronti di studiosi provenienti dalle zone di guerra. “È un segnale importante di solidarietà e di impegno della Sapienza – afferma la rettrice Antonella Polimeni – abbiamo deliberato questa iniziativa all’indomani dello scoppio della guerra anche per rafforzare il nostro messaggio di pace, attraverso la ricerca e la conoscenza come strumento di crescita e di unione tra i popoli”.