“Infuria l’olocausto morale della mercificazione della fragilità umana. È aggravato dalla monetizzazione senza scrupoli delle lacrime umane e della vulnerabilità. Succede in ogni Paese, nelle zone di guerra, dove milioni di persone fuggono. Mentre migliaia di persone stanno dando prova di una commovente dimostrazione di generosità nei confronti delle persone colpite dalla guerra, va avanti la marcia spietata e senza cuore di lupi che si mascherano da buoni benefattori”. Usa parole durissime il card. Charles Bo, arcivescovo di Yangon e presidente dei vescovi birmani per descrivere la piaga del traffico degli esseri umani. Le ha pronunciate intervenendo con un messaggio video pre-registrato arrivato al Sir, alla conferenza internazionale del Santa Marta Group, che si è conclusa oggi alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Il Gruppo, nato nel 2014, riunisce i leader di varie forze dell’ordine, organizzazioni governative, civili e religiose che condividono competenze, esperienze e buone pratiche al fine di prevenire e lottare contro la tratta di persone e le moderne forme di schiavitù. “Ci riuniamo in un momento molto triste della storia”, ha detto il cardinale. “Nonostante i grandi sforzi delle brave persone del mondo contro il flagello di questa schiavitù moderna, il conflitto a spirale in luoghi come l’Ucraina e il Myanmar ha infuso una nuova e disperata urgenza di questo problema”. L’arcivescovo birmano ricorda che secondo le stime dell’Ilo, la tratta di esseri umani genera ogni anno un fatturato di 150,2 miliardi di dollari di profitti illegali, la terza economia illecita al mondo, dopo la vendita di armi e i guadagni dei cartelli della droga. “Nessun paese è al sicuro da questo commercio nefasto”. Le bande criminali trafficano vittime da 127 paesi e le esportano come merci in 137 paesi. Una vittima su cinque è un bambino. Due terzi delle vittime della tratta nel mondo sono donne. Segno che “i deboli sono sacrificabili, mercificabili e commerciabili”, dice il card. Bo che ricorda che la Chiesa cattolica è stata in prima linea nella campagna contro la tratta di esseri umani e che Papa Francesco ha chiesto un triplice impegno a livello istituzionale: prevenzione, protezione delle vittime e persecuzione legale dei colpevoli. Romane tuttavia necessario “pianificare e attuare un processo urgente, proattivo e preventivo per resistere a questo nuovo tipo di mercificazione degli esseri umani”.