This content is available in English

Germania: legge su suicidio assistito. Welskop-Deffaa (Caritas), “voler vivere non richiede giustificazione, indipendentemente da età o malattia”

Mentre nel Bundestag si discute sulla nuova normativa per il suicidio assistito, la Caritas tedesca sottolinea che il dato dei suicidi tra le persone con più di 65 anni è già allarmante. “Il suicidio riflette una realtà di disperazione e solitudine, soprattutto per gli uomini sopra i 90 anni che non trovano alcun apprezzamento nella nostra società orientata alla performance”. Questa “realtà non deve essere banalizzata ed esacerbata rendendo più accessibile l’assistenza al suicidio”. La Caritas chiede una migliore prevenzione del suicidio, soprattutto per le persone anziane. Altrettanto indispensabili sono ulteriori sforzi per ampliare l’hospice e le cure palliative da parte di personale qualificato nell’assistenza ospedaliera e ambulatoriale per gli anziani. “Oggi nel nuovo Bundestag i parlamentari tornano a discutere la questione delle conseguenze per il legislatore della sentenza della Corte costituzionale federale sul suicidio assistito del febbraio 2020. Abbiamo bisogno di norme che impediscano in modo affidabile che le offerte di assistenza al suicidio mettano le persone sotto pressione per giustificarsi. Voler continuare a vivere non richiede giustificazione, indipendentemente dall’età o dalla malattia”, ha affermato in un intervento odierno la presidente della Caritas tedesca, Eva Maria Welskop-Deffaa”. “È importante che le strutture e i lavoratori dei nostri servizi riaffermino che nessuno è obbligato a prestare assistenza in un suicidio. Questo principio, confermato dalla Corte costituzionale federale, si applica alle persone fisiche, ma anche alle istituzioni e ai servizi – ha ribadito la presidente –; la legge deve chiarirlo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori