L’annuncio del Vangelo è possibile, anche “in un mondo che costruisce muri tra paesi, strade, città, famiglie, cuori e religioni”. In particolare, “di fronte alle sfide del mondo di oggi, l’ecclesiologia di comunione esprime la capacità di camminare insieme, la sinodalità, e rivela che la novità del Vangelo abbatte le barriere che tendono a chiudersi su noi stessi, sulle nostre prospettive, portando all’isolamento, all’indifferenza, di fronte alle esclusioni economiche e sociali”. Lo si legge nel documento finale, reso noto ieri, del 18° incontro dei sacerdoti brasiliani, che si è tenuto ad Aparecida la scorsa settimana e ha visto riunirsi 532 presbiteri e 11 vescovi. Il messaggio, che si rivolge ai confratelli di tutto il Brasile, auspica l’emergere della figura di un “sacerdote irrequieto”, di fronte “alla scarsa cura della Casa Comune, alla concentrazione della ricchezza, all’esclusione dei poveri, capace di sognare a partire dalla “forza che possiede il Vangelo per trasformare il mondo in una casa fraterna e solidale per tutta l’umanità”.
“Presbiteri: comunione e missione” è stato il tema dell’incontro, che si è svolto, come si legge nel messaggio, all’’insegna di parola come “ecclesiologia di comunione, sinodalità, Chiesa locale, presbiterio, spiritualità, santità, evangelizzazione, testimonianza, cura e annuncio del Regno. Durante i giorni dell’incontro, i sacerdoti hanno potuto riflettere sul momento di crisi della pandemia, con sfide che toccano gli ambiti della politica, dell’economia, dei media, della vita sociale, morale ed etica. “È stato notato che c’è una certa incredulità da parte del popolo brasiliano nella scienza, nella leadership e nelle istituzioni”, si legge ancora nel messaggio, che mette anche in evidenza i molti sacerdoti, vescovi, familiari e parrocchiani che sono morti colpiti dal Covid-19.
Il testo finale riafferma la fedeltà al Magistero della Chiesa, a Papa Francesco, all’ecclesiologia del Concilio Vaticano II agli orientamenti pastorali della Chiesa latinoamericana e dei vescovi brasiliani, riaffermando la sfida di “vincere il personalismo, il clericalismo e l’isolamento coltivando la comunione, la partecipazione e la missione”. Ad Aparecida è stata eletta anche la presidenza della Commissione nazionale dei presbiteri (Cnp) per i prossimi quattro anni. L’organismo sarà guidato da padre André Luis do Vale, della diocesi di Uruaçu.