La sede dell’Unitalsi di Andria ha ospitato ieri la Giornata comunitaria delle persone ucraine presenti in diocesi. L’iniziativa è stata organizzata dalla Caritas diocesana di Andria per offrire una “opportunità per le persone ucraine di ritrovarsi insieme ormai dopo due mesi che sono in diocesi e non sempre hanno avuto la possibilità di condividere alcuni momenti della loro permanenza da noi. Una comunità che si ritrova intorno ai propri colori, ai propri sapori, alle proprie tradizioni”. Le famiglie, infatti, sono ospitate presso alcune strutture parrocchiali o presso parenti già residenti in città e conoscenti. Grazie alla collaborazione dei volontari dell’Unitalsi, spiega una nota della Caritas diocesana, è stato possibile organizzare l’intera giornata con laboratori ludico-ricreativi per i minori (circa 20) e di addobbo e di gioco per gli adulti (purtroppo solo mamme e nonne che hanno dovuto lasciare in patria i propri uomini perché impegnati nella difesa della propria patria). Le mamme, inoltre, hanno potuto realizzare un piccolo laboratorio di cucina perché anche noi potessimo assaporare la bontà dei loro piatti tipici. “Si è trattato di una giornata in cui hanno potuto vivere serenamente, con persone che condividono lingua, cultura e tradizioni, mettendo un po’ da parte l’ansia e il timore per la guerra in corso e sperare insieme per la realizzazione della pace”, viene rilevato. Al loro fianco i volontari dell’Unitalsi con la presidente Mariangela Cannone e della Caritas diocesana con il direttore don Mimmo Francavilla che hanno condiviso tutti i momenti della preparazione e della realizzazione della giornata.
“È importante – sottolinea la Caritas diocesana- far avvertire come l’accoglienza non consista solo nell’offrire un tetto o un piatto, o comunque episodica, ma sapere condividere parte della propria vita, mettersi al fianco, sostenerli in un percorso di conoscenza e di integrazione in un paese straniero. L’estate ormai prossima non ci deve portare a dimenticare il dramma della guerra e l’urgenza di costruire percorsi di pace”. “Proviamo come comunità cristiana e civile – l’esortazione della Caritas diocesana – a sostenere il cammino di queste donne e ragazzi perché possano riappropriarsi del proprio futuro e far avvertire intorno a loro il calore e l’affetto di una comunità attenta e vigile, compagna di strada nel tessere trame di pace, di ospitalità, di solidarietà”.