“Segnali contrastanti” e preoccupazioni “legate al perdurare della guerra in Ucraina”: è lo sfondo sul quale Paolo Gentiloni, commissario Ue all’economia, illustra le Previsioni economiche di primavera al Palazzo Berlaymont, sede dell’esecutivo comunitario. Rispetto alle previsioni d’inverno si registra un taglio di 1,3 punti percentuali sulla crescita del Pil. Una “riduzione significativa”, commenta Gentiloni, che si accompagna ad un “ulteriore aumento dell’inflazione”. “La guerra ha esacerbato le condizioni avverse alla crescita”, spiega. Per converso, si riscontra un “mercato del lavoro forte e in miglioramento”, almeno per quest’anno, ma non si escludono contrazioni sempre connesse alla durata delle operazioni belliche e alle loro ricadute su economia e scambi commerciali. Il rapporto tra deficit e debito “dovrebbe diminuire entro quest’anno”, mentre “aumenta l’incertezza e la propensione verso esiti negativi legati alla durata della guerra”. Il “consumo privato e gli investimenti dovrebbero continuare a crescere”. I numeri: la crescita del Pil reale sia nell’Ue che nell’area dell’euro è ora prevista al 2,7% nel 2022 e al 2,3% nel 2023, in calo rispettivamente dal 4,0% e dal 2,8% (2,7% nell’area dell’euro), nelle previsioni intermedie per l’inverno 2022.