Le Previsioni economiche della Commissione indicano per l’Italia una crescita del Pil pari al 2,4% quest’anno, e una contrazione nel prossimo (1,9%). I forti ostacoli alla crescita sono legati principalmente alle ricadute della guerra in Ucraina sul piano degli scambi commerciali, dell’aumento del costo delle materie prime, al forte aumento della bolletta energetica. L’Italia sconta una forte inflazione e dunque un’erosione del valore dei redditi familiari, che potrebbe a sua volta ricadere sui consumi privati. In positivi, il commissario Ue Gentiloni sottolinea il sostegno all’economia italiana derivanti dai fondi europei del Next Generation Eu e dai progetti riferiti al Pnrr. Ma la guerra colpisce quasi tutte le economie nazionali europee. Il Pil della Germania nel 2022 è dato all’1,6%, per risalire al 2,3% il prossimo anno. La Francia segna 3,1% quest’anno e l’1,8 nel 2023. Meglio la Spagna (anche grazie alla ripresa del turismo): 4,0% quest’anno e 3,4 nei successivi 12 mesi. Sulla Polonia pesa il blocco delle relazioni commerciali con l’Ucraina e con la Russia, ma il Pil resta significativo: +3,7% nel 2022 e 3,0% il prossimo anno.