Ha i colori dell’Africa il progetto che verrà presentato dall’Università Cattolica a Codeway Expo 2022, la manifestazione organizzata da Fiera Roma con il supporto di Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma e Unioncamere Lazio, dedicata alla cooperazione internazionale.
Nei tre giorni di convegni e dibattiti a Codeway Expo, dal 18 al 20 maggio, verranno affrontati i temi fondamentali della cooperazione internazionale: sicurezza alimentare e sistemi agroalimentari; istruzione, formazione di alto livello e creazione di competenze professionali; sanità e salute globali; transizioni gemelle (ecologica e digitale).
È proprio nell’ambito della salute globale che si inserisce l’incontro promosso dall’Università Cattolica dal titolo “Lung ultrasound examinations in pregnant women. European and African gynaecologists in dialogue during Covid-19 pandemic” che si terrà giovedì 19 maggio alle 11 nella Sala B4C Arena (padiglione 8) della Fiera Roma. Il progetto, ideato da alcuni docenti medici dell’Ateneo, molti dei quali operanti al Policlinico Gemelli Irccs e coordinato dal Centro di Ateneo per la solidarietà internazionale (Cesi), è partito nel mese di maggio 2020 con primi incontri di formazione a distanza per il personale degli ospedali in Tanzania, Mozambico, Congo, Nuova Guinea, Etiopia, Camerun, Burundi, Gibuti e Uganda e si è concretizzato in un protocollo formativo per supportare medici e operatori sanitari in Africa nell’utilizzo dell’ecografo al fine di verificare le condizioni dei polmoni dei pazienti. L’uso di questo strumento, in molti casi disponibile negli ospedali africani per monitorare le donne in gravidanza, è stato anche convertito, in situazione di emergenza pandemica, anche per valutare le problematiche respiratorie dei pazienti che presentavano sintomi da Covid-19. Successivamente, l’appuntamento è avvenuto “dal vivo” dopo che gli operatori hanno provato ad applicare sul campo le conoscenze acquisite ed è stato l’occasione per presentare e discutere insieme i casi clinici e, soprattutto, per lavorare insieme, interagire e dimostrare, non solo dal punto di vista scientifico e clinico, piena solidarietà. All’incontro del 19 maggio verrà presentata questa particolare esperienza.