Cile: approvata bozza nuova Costituzione, sarà sottoposta a referendum il 4 settembre. Previsto uno Stato plurinazionale, con diritti a salute, istruzione, acqua. E all’aborto

La Convenzione costituzionale, l’Assemblea costituente del Cile, ha approvato sabato scorso la bozza del testo della nuova Costituzione che sarà sottoposto all’approvazione del popolo il prossimo 4 settembre e che se sarà approvato manderà in soffitta il testo risalente ai tempi di Pinochet. Si tratta di una Costituzione molto lunga, con ben 499 articoli, facile prevedere che sarà considerata dirompente e innovativa per molti aspetti, decisamente discutibile per altri. Il Cile assume l’identità di “Stato plurinazionale”, riconoscendo la soggettività e i diritti dei popoli indigeni, il principio del cosiddetto “buen vivir” e di Repubblica paritaria, prevedendo la presenza di almeno il 50 per cento di donne in “tutti gli organi collegiale dello Stato, gli organi autonomi costituzionali e gli organi superiore e direttivi dell’amministrazione, così come i direttori delle imprese pubbliche e parzialmente pubbliche”. La Carta prevede anche una seconda Camera delle regioni e dedica particolare attenzione alla partecipazione dei cittadini e ai diritti individuali e sociali, tra cui il diritto alla casa, a un lavoro ben remunerato e alla salute. Quest’ultimo sarà “universale, pubblico e integrato”. Al tempo stesso, come denunciato dall’episcopato con accenti di forte preoccupazione nei mesi scorsi, viene inserito nel testo costituzionale il diritto all’aborto. Le famiglie sono promosse nelle “diverse forme, espressioni, e modi di vita”. Anche la scuola, definita “dovere ineludibile dello Stato”, e il servizio educativo sarà universale e integrato.
Il testo garantisce anche il diritto umano dell’accesso all’acqua, stabilendo nel dettaglio, con diversi punti, lo “Statuto costituzionale dell’acqua”. Si tratta di un altro punto molto discusso e da molto tempo chiesto da alcuni settori ecclesiali. Viene dedicata un’intera sezione al rispetto dell’ambiente e alla crisi climatica, stabilendo che nel nome di tale rispetto potranno essere decise “restrizioni nell’ambito di determinati diritti o libertà”. Forti limitazioni vengono poste all’attività mineraria.
La Costituzione stabilisce con molta forza la laicità dello Stato. “Nessuna religione, né credenza in particolare è ufficiale dello Stato, fermo restando il suo riconoscimento e libero esercizio, che non ha limitazioni oltre alle disposizioni di questa Costituzione”. Al tempo stesso, “lo Stato riconosce la spiritualità come elemento essenziale dell’essere umano. I gruppi religiosi e spirituali possono organizzarsi come soggetti giuridici, a norma di legge” (articolo 243).
Il testo, già a partire da oggi, sarà sottoposto alla Commissione di Armonizzazione, per verificare la coerenza dell’intero documento e segnalare l’eventuale presenza di norme in contrasto fra loro.

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