Papa Francesco: ad associazione Cornelia de Lange, “la cultura della solidarietà per costruire una società fraterna”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La sindrome di Cornelia de Lange, questa rara malattia genetica, è causa di disagio e grosse difficoltà sia per i soggetti che ne sono affetti sia per i loro familiari. Ad essi voglio esprimere la mia vicinanza e la mia comprensione, incoraggiandoli a non lasciarsi abbattere dagli ostacoli che incontrano nel cammino”. Lo ha detto Papa Francesco ai membri dell’associazione di volontariato Cornelia de Lange, ricevuti stamani in udienza nella Sala del Concistoro, in Vaticano.
Dopo aver espresso “apprezzamento” ai volontari, che “si pongono accanto con sollecitudine a questi nostri fratelli e sorelle più fragili, sostenendo quanti si prendono cura di loro”, il Pontefice ha ribadito che “la cultura della solidarietà esprime concretamente la partecipazione alla costruzione di una società fraterna, al cui centro vi è la persona umana”. “Nel volontariato è coinvolta la dimensione fondamentale dell’immagine cristiana di Dio e dell’uomo: l’amore di Dio e l’amore del prossimo”. “È la carità di Dio che ci fa riconoscere nell’altro il fratello o la sorella da accogliere – ha aggiunto il Papa -. E proprio per questo, voi volontari, mentre svolgete un’opera assistenziale, contribuite a dare un volto più umano e più cristiano alla nostra società”.
Indicando i volontari come “testimoni di bontà e di tenerezza”, Francesco li ha invitati a perseverare “sereni e forti nella vostra opera, affrontando le difficoltà che potrete incontrare con spirito di unità e ponendo sempre alla base di tutto lo scopo ultimo del vostro impegno:, cioè il servizio al prossimo”.

 

 

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