Un tour virtuale dedicato a Cesare de Bus (1544 – 1607), in occasione della sua canonizzazione e di quella di Charles de Foucauld e altri 8 beati, che domani saranno proclamati santi da Papa Francesco in Piazza San Pietro.
Le vicende del nuovo Santo e quelle dei Padri Dottrinari, congregazione da lui fondata, sono narrate attraverso il percorso espositivo “Hereditas de Bus”. Oltre alla mostra, già allestita nei locali della Casa generalizia dei Padri Dottrinari e visitabile su prenotazione (per email a postulazione@dottrinari.org), dal oggi sul sito www.dottrinari.org sarà possibile vivere un’esperienza virtuale immersiva attraverso una speciale tecnologia ottimizzata per tutti i dispositivi e disponibile in quattro lingue: italiano, inglese, francese e portoghese. Con semplici click si potrà navigare nella piantina dell’allestimento e vedere i render delle installazioni espositive, i video e i pannelli che ripercorrono, con brevi frasi e preziose immagini d’epoca, i momenti più intensi del cammino verso la santità di Cesare de Bus.
Tra le grazie attribuite all’intercessione del beato Cesare de Bus, la postulazione ha presentato la guarigione da una “meningite in paziente con emorragia cerebrale” di una giovane di Salerno, avvenuta nel 2016. L’inchiesta diocesana sull’evento ritenuto miracoloso viene istruita nell’arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno nel 2018 e ottiene il riconoscimento della validità giuridica il 20 settembre 2019. I periti medici nel 2020 dichiarano la guarigione rapida, completa e duratura, non spiegabile scientificamente.
Don Cesare è nato a Cavaillon (Francia), il 3 febbraio 1544. Tra il 1562 e il 1563 combatte nelle truppe cattoliche durante le guerre di religione che insanguinano la Francia. Verso la fine del 1570, Carlo IX lo accoglie a Corte, dove rimane fino al 1572. Dopo un soggiorno ad Avignone, rientra a Cavaillon, al capezzale del padre che muore nel 1573: amministra le proprietà familiari, scrive operette teatrali, mantiene uno stile di vita superficiale. L’insistenza di Antoniette Revaillade, dama di compagnia di sua madre, e il fervore di Louis Guyot, sacrestano della cattedrale di Cavaillon, lo riavvicinano alla fede. Nel 1575, anno Santo, la svolta: riprende gli studi e sotto la guida del gesuita Pierre Pèquet inizia il cammino che lo porterà all’ordinazione presbiterale nel 1582 e a fondare una Congregazione religiosa dedita all’insegnamento della dottrina cristiana. Dopo anni di cecità, muore il 15 aprile 1607, giorno di Pasqua.