Papa in Canada: mons. Smith (coordinatore viaggio), Francesco “determinato nonostante i limiti di mobilità” a incontrare i popoli nativi. Sarà un “pellegrinaggio di guarigione, riconciliazione e speranza”

(Foto Sir)

“Abbiamo ricevuto questa mattina presto buone notizie, anzi meravigliose notizie. Papa Francesco farà una visita pastorale qui in Canada per incontrare i popoli indigeni di questa terra, in un pellegrinaggio di guarigione, riconciliazione e speranza”. Con queste parole, l’arcivescovo cattolico di Edmonton, mons. Richard Smith, coordinatore generale della visita del Papa in Canada, ha commentato in una conferenza stampa questo pomeriggio, la notizia arrivata oggi da Roma che conferma il viaggio del Santo Padre in Canada dal 24 al 29 luglio. “Siamo grati che il Papa abbia accettato l’invito dei popoli nativi, dei vescovi cattolici e del governo”, ha detto l’arcivescovo. “Il Papa arriva qui per i popoli indigeni. Questa è la sua priorità”. “E nonostante le sue limitazioni di mobilità, dimostra di essere determinato a venire in Canada per loro”. D’altronde – ha osservato l’arcivescovo – lo aveva promesso alle delegazioni dei popoli nativi del Canada, First Nations, Métis e Inuit, ricevuti a Roma dal 28 marzo al 1° aprile. “Il Papa – ha raccontato mons. Smith – è rimasto profondamente toccato da quello che ha sentito dai rappresentati dei popoli nativi i quali hanno parlato dal profondo del loro cuore e il Papa ha risposto nella stessa maniera. E qui in Canada ci sarà occasione per continuare e approfondire questa relazione e sentire dal Papa le parole utili per far avanzare questo cammino di riconciliazione”. Riguardo al programma del viaggio, l’arcivescovo ha spiegato ai giornalisti che “il Vaticano ha stabilito che il suo itinerario deve svolgersi entro limiti molto ristretti. Ciò deriva dall’età del Santo Padre e dal triste fatto che sia gravemente limitato nella sua mobilità. In effetti, foto recenti lo hanno mostrato ora su una sedia a rotelle”. Per questo motivo il Vaticano ha selezionato tre comunità: Edmonton, Quebec City e Iqaluit. Edmonton ospita il secondo maggior numero di popolazioni indigene che vivono nei centri urbani canadesi. Inoltre, 25 scuole residenziali si trovavano in Alberta. Iqaluit, invece, ospita la più alta popolazione di Inuit (3.900) mentre la regione di Quebec City ospita la Basilica Sainte-Anne-de-Beaupré, uno dei luoghi di pellegrinaggio più antichi e popolari del Nord America, che attira ogni anno popoli indigeni e da tutto il Canada. Secondo quanto anticipato dalla Conferenza episcopale canadese, il Santo Padre dovrebbe visitare anche il sito di un’ex scuola residenziale e altri luoghi di particolare significato. Il programma dettagliato della visita però sarà presentato e ufficializzato dal Vaticano. Per questa visita inoltre si è scelto il ​​tema utilizzato durante la visita a Roma delle delegazioni indigene, “Camminiamo insieme”, che “ricorda a tutti noi – ha detto l’arcivescovo Smith – il cammino in corso verso la guarigione e la riconciliazione, un cammino verso il futuro lungo il quale tutti i canadesi hanno la responsabilità condivisa di camminare”. “La visita del Papa gli offrirà un’opportunità per ascoltare e dialogare con i popoli indigeni di questa terra, per esprimere la sua sincera vicinanza e per affrontare l’impatto delle scuole residenziali in Canada”, ha concluso l’arcivescovo. Rappresenta senz’altro un passo importante per la storia del Paese, “ma allo stesso tempo siamo consapevoli che non c’è un solo passo che possa eliminare il dolore provato dai sopravvissuti alle scuole residenziali o dalle vittime di traumi intergenerazionali derivanti dalle scuole residenziali. Preghiamo affinché questa visita papale aiuti a portare una maggiore guarigione per le vittime e le loro famiglie. I vescovi del Canada sono impegnati nel cammino”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa