“L’aviazione è amicizia, è incontro!”. Lo ha detto Papa Francesco nel suo discorso ai dirigenti e al personale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac), ricevuto stamani in udienza nell’aula Paolo VI, in Vaticano. Il pontefice, seduto sulla sedia a rotelle, per i noti problemi di salute, ha osservato che “in stridente contrasto con questa prospettiva sono i casi in cui l’aviazione viene usata come strumento di offesa, di distruzione, di morte”. “Lo stiamo vedendo purtroppo anche in questa terribile guerra in Ucraina, segnata quotidianamente da bombardamenti aerei – ha aggiunto -. Di fronte a questo desolante scenario, preme più forte al nostro cuore la speranza che i cieli siano sempre e soltanto cieli di pace, che si possa volare in pace per stringere e consolidare rapporti di amicizia”.
Ricordando l’importanza del lavoro dell’Enac per “lo sviluppo di queste relazioni umane e sociali a livello internazionale”, il Pontefice ha poi ricordato come il settore del trasporto aereo sia tra i più colpiti a causa della pandemia. “Davanti ai momenti imprenditoriali delle diverse ditte aeree, quando devono ridurre il personale o fare società con altre ditte, per favore, (bisogna) custodire le persone. Che un da un giorno all’altro non siano lasciate fuori senza lavoro. Il lavoro è una ricchezza”, ha detto il Papa, parlando a braccio, tra gli applausi dei presenti. Infine, l’esortazione a “lavorare tra di voi con spirito di solidarietà, sincerità e amicizia, per favorire reciproche relazioni che vi aiutino ad affrontare con fiducia anche i momenti difficili”.