“L’Italia e l’Unione europea devono collaborare per agevolare” il rilancio del Mezzogiorno. “Questo è lo spirito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che destina almeno il 40% dei fondi al Sud – finanziamenti che si sommano a quelli del Fondo per lo sviluppo e la coesione”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, intervenendo, a Sorrento, al forum “Verso sud: la strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo”.
“Con il Pnrr riduciamo i divari territoriali nei servizi, in particolare nell’istruzione, tramite investimenti mirati nella scuola, nella ricerca, nelle università”, ha evidenziato il premier, ribadendo che “dobbiamo fare in modo che tutti i cittadini italiani possano accedere a servizi della stessa qualità e con la stessa facilità. Al tempo stesso, con il Pnrr sviluppiamo al Sud una politica industriale improntata all’innovazione in filiere strategiche, come quella dei semiconduttori e della mobilità sostenibile”. “Lo facciamo in pieno raccordo con gli enti territoriali – i veri protagonisti del Pnrr”, ha assicurato Draghi, evidenziando che “siamo consapevoli che le realtà amministrative e imprenditoriali locali conoscono il loro territorio molto meglio di quanto si possa da Roma o da Bruxelles”. “I finanziamenti, da soli, non bastano”, ha ammonito: “Serve la capacità di utilizzarli bene e in tempi certi. Purtroppo, questa capacità è spesso minore proprio dove gli investimenti sono più necessari”.