Lavoro: Coldiretti, “all’agricoltura servono almeno centomila stagionali per garantire nelle campagne le raccolta estive”

“All’agricoltura italiana servono almeno centomila lavoratori stagionali per garantire nelle campagne le raccolta estive”. È quanto afferma la Coldiretti, sottolineando che l’arrivo del grande caldo accelera la maturazione nei campi e rende ancora più urgente far fronte alla carenza di manodopera. “Occorre velocizzare il rilascio dei nulla osta necessari per consentire ai lavoratori extracomunitari, ammessi all’ingresso con il decreto flussi, di poter arrivare in Italia per lavorare nelle imprese agricole al più presto – sottolinea l’organizzazione -. Rispetto all’anno scorso le quote di lavoratori extracomunitari ammessi per decreto in Italia è stato alzato a 69mila e di questi la fetta riservata all’agricoltura è di 42mila posti, a fronte dei quali sono però pervenute circa 100mila domande. La presenza di lavoratori stranieri è diventata strutturale nell’agricoltura italiana dove un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere che rappresentano più del 29% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo il Dossier di Idos al quale ha collaborato la Coldiretti”. Si tratta soprattutto, ricorda l’organizzazione, “di lavoratori dipendenti a tempo determinato che arrivano dall’estero e che ogni anno attraversano il confine per un lavoro stagionale per poi tornare nel proprio Paese, spesso stabilendo delle durature relazioni professionali oltre che di amicizia con gli imprenditori agricoli. Ma, con strumenti concordati con i sindacati, occorre consentire anche ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter collaborare temporaneamente alle attività nei campi”, conclude Coldiretti, che chiede “un piano per la formazione professionale e misure per ridurre la burocrazia e contenere il costo del lavoro con una radicale semplificazione che possa garantire flessibilità e tempestività di un lavoro legato all’andamento climatico sempre più bizzarro”.

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