La rete #5BuoneRagioni, chiedendo di “evitare di portare a compimento una riforma della giustizia minorile, prevista all’interno della più complessiva riforma del processo civile”, ricorda che lo scorso 5 aprile 2022 il Parlamento europeo ha licenziato una risoluzione intitolata “Tutela dei diritti dei minorenni nei procedimenti di diritto civile, amministrativo e di famiglia”, in cui raccomanda agli Stati membri di adottare “un approccio multidisciplinare, di istituire servizi di sostegno all’infanzia facilmente accessibili anche all’interno dei tribunali tramite professionisti qualificati come medici, psicologi, neuropsichiatri infantili, assistenti sociali, per sostenere il minorenne in tutte le fasi del procedimento, attribuendo il compito indispensabile dell’ascolto del minorenne al giudice o ad esperti qualificati, in modo da limitare al massimo l’impatto psicologico ed emotivo di tale audizione”. Anche a livello europeo, quindi, sottolinea la rete, “viene raccomandato il rispetto dei principi che sono alla base del sistema in vigore nel nostro Paese e che, invece, la riforma rischia di vanificare se in sede di definizione dei decreti attuativi non verrà posto rimedio, come peraltro annunciato dalla stessa ministra Marta Cartabia e sostenuto da ordini del giorno parlamentari”.
Per tutte queste ragioni la rete #5BuoneRagioni chiede che “i principi fondamentali dell’attuale ordinamento, che hanno fatto del nostro Paese un esempio in Europa, siano garantiti e reintrodotti nel testo dei decreti attuativi affinché non vengano sacrificati per una presunta razionalizzazione che non porterebbe efficienza, quanto piuttosto un sistema assai meno capace di garantire il rispetto dei diritti fondamentali di minorenni e famiglie”.
Infine, #5BuoneRagioni rinnova la richiesta – già precedentemente avanzata – “di garantire la partecipazione dei coordinamenti nazionali maggiormente rappresentativi nell’ambito della tutela minorile ai lavori dei tavoli istituiti presso il ministero della Giustizia per la definizione dei suddetti decreti attuativi”.