La rete #5BuoneRagioni per accogliere i bambini che vanno protetti – composta da Agevolando, Cismai, Cnca, Cncm, Progetto Famiglia onlus e Sos Villaggi dei Bambini –, con l’adesione dell’Anfaa, chiede ancora una volta alla ministra della Giustizia Marta Cartabia e a tutte le forze politiche “di intervenire rapidamente per evitare di portare a compimento una riforma della giustizia minorile, prevista all’interno della più complessiva riforma del processo civile, che stravolgerebbe i principi alla base dell’ordinamento e del processo che riguardano i minorenni, mettendo seriamente a rischio i diritti di bambini e adolescenti e delle loro famiglie”.
In particolare, la rete #5BuoneRagioni sottolinea il fatto che “la riforma prevista nella legge delega – con l’introduzione di un ‘Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie’ – minerebbe alla radice due principi cardine dell’ordinamento attuale: la collegialità di ogni decisione e la multidisciplinarietà dell’organo giudicante”.
La specificità e complessità delle situazioni che riguardano i minorenni e le loro famiglie richiedono, secondo la rete, che “tutti i provvedimenti di valutazione della responsabilità genitoriale, le limitazioni o le decadenze dalla responsabilità genitoriale, gli allontanamenti, la decisione in merito all’affidamento familiare o all’accoglienza in comunità residenziale debbano essere assunti tramite un organismo collegiale e interdisciplinare, in cui siano presenti esperti non solo del diritto ma anche delle scienze umane, assicurando così tutte le competenze e le sensibilità necessarie per valutare tali situazioni, che non riguardano solo reati, ma condizioni di vita personali e familiari, e per pensare un futuro possibile nel superiore interesse del minorenne e della sua famiglia. Un compito che non si esaurisce con la pratica e la garanzia del contraddittorio, e quindi decisamente arduo per un giudice monocratico, come prevede la riforma approvata il 26 novembre scorso di cui sono ora in fase di definizione i decreti attuativi”.