“La dinamica del discernimento in situ è un imperativo”. Così suor Maria Martha Cuneo, docente della Pontificia Università Cattolica Argentina, nella sua relazione al convegno internazionale oggi pomeriggio alla Pontificia Università Gregoriana, a proposito della nuova strada intrapresa dalla teologia morale, in considerazione dell’avvento dell’esortazione apostolica Amoris Laetitia. La docente riconosce che seguire una strada imposta da normative rigide nella teologia morale sia più facile: “Le persone – ha commentato – si sentono più sicure con una norma”, mentre “la libertà e la coscienza devono essere allenate”. Membro del comitato etico dell’ospedale pediatrico di Buenos Aires, suor Cuneo ha spiegato la difficoltà quotidiana di sostenere gli altri nell’attività di discernimento: “Vengono a bussare alla porta madri e padri per chiedere il meglio per i loro figli, è necessario usare il nostro discernimento, abituato a camminare su terreni incerti, con una mano tesa alla prudenza”. “Trovo che sia importante la formazione delle coscienze – ha osservato – per non cadere negli estremi del soggettivismo e dell’oggetivismo”. “La strada – ha detto – è questa: l’educazione e la formazione della coscienza del cristiano che sa discernere le situazioni nuove. Noi teologi moralisti abbiamo il compito di allenarci per affrontare situazioni inedite. Questa è la morale. Dobbiamo imparare a camminare in avanti ed è urgente questa azione”.