“In un messaggio ai media l’ambasciatore palestinese in Italia ha lanciato alcune accuse incolpando Israele della tragica morte della giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh. Ai giornalisti dovrebbe essere sempre consentito di esercitare il loro lavoro e di informare in assoluta libertà e con piena protezione. L’opinione pubblica dovrebbe sapere che Israele ha suggerito all’Autorità palestinese di condurre insieme un’indagine trasparente sulle circostanze che hanno portato alla morte di Abu Akleh. Sfortunatamente, la parte palestinese ha rifiutato e ha preferito puntare il dito contro Israele senza basi fattuali”. Così l’ambasciata di Israele presso la Santa Sede, in una nota pervenuta al Sir, risponde all’Autorità nazionale palestinese (Anp) che ha respinto la richiesta di Israele di un’indagine congiunta sull’uccisione della reporter di Al-Jazeera Shireen Abu Akleh, colpita ieri mentre seguiva un’operazione delle forze armate israeliane nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. “Faremo un’indagine in modo indipendente e informeremo la sua famiglia, gli Usa, il Qatar e tutte le autorità ufficiali dei risultati”, ha dichiarato su Twitter il ministro palestinese degli Affari civili, Hussein al-Sheikh, che, secondo quanto riportato dai media, non consegnerà il proiettile estratto dal corpo della reporter nella autopsia effettuata ieri. Il ministro ha aggiunto che i risultati saranno resi noti “in piena trasparenza”.