Ucraina: Venezia, famiglie e parrocchie hanno aperto le porte a 131 profughi. Per l’accoglienza raccolti oltre 448mila euro

Sono attualmente 200 i profughi dall’Ucraina transitati e registrati sul territorio del Patriarcato di Venezia dallo scorso 28 febbraio; 131 quelli accolti. Si tratta di 105 adulti, 94 minori e un minore non accompagnato; 44 nuclei familiari, 16 single e sette uomini. Di questi, 131 sono stati accolti (65 adulti e 66 minori); 69 hanno invece scelto di allontanarsi volontariamente. Questi i numeri resi noti oggi a Venezia nel corso della conferenza stampa che ha illustrato l’azione della Caritas diocesana sulla gestione dell’emergenza legata alla guerra tra Russia e Ucraina. Il direttore Caritas, il diacono Stefano Enzo, ha precisato che le 131 persone accolte sono così distribuite: 62, di cui 32 adulti e 30 minori, nelle parrocchie; 61, di cui 29 adulti e 32 minori, presso privati; cinque, di cui due adulti e tre minori, nella Casa San Giuseppe ex Muneghette e tre (due adulti e un minore) nella Casa San Giuseppe alla Tana, entrambe strutture della Caritas. “La generosità della diocesi – ha spiegato – si è confermata nell’offerta di ospitalità da parte di famiglie, comunità parrocchiali, realtà afferenti alla diocesi e istituti religiosi. È stato scelto il metodo dell’accoglienza diffusa preferendo all’inserimento in macrostrutture l’accoglienza in famiglie o piccole comunità”. Le due strutture Caritas sono state invece utilizzate per l’accoglienza temporanea in attesa di ricollocamento in famiglie e/o presso comunità. “In prevalenza – ha spiegato ancora Enzo – sono stati accolti i nuclei di madri con figli minori. La maggioranza delle donne ucraine accolte proviene da un contesto non certo ricco, ma che tuttavia non ricorda gli standard di povertà di altre migrazioni”. Molto buono il livello di istruzione. Il direttore Caritas non nasconde tuttavia alcune criticità: “Il primissimo entusiasmo dimostrato dalle famiglie accoglienti ha lasciato il posto alle difficoltà della convivenza”. In alcuni casi si “stanno facendo i conti con le reciproche aspettative di ciascuno” e “vengono riviste le attese di chi accoglie” quando “si palesano richieste/necessità lontane da una povertà estrema o allorquando gli accolti avanzano maggiore indipendenza”. Alcuni decidono di ritornare nel Paese di origine o di raggiungere familiari in altre località.
I fondi a disposizione a favore del progetto di sostegno economico all’accoglienza dei profughi ucraini ammontano in totale a 448.651 euro: oltre 308mila provenienti da donazioni al Patriarcato e oltre 139mila dalla Fondazione Caritas Venezia Onlus. Lo ha spiegato il vicario episcopale per gli Affari economici, don Fabrizio Favaro, precisando che di questi fondi, 70mila euro sono già stati versati alla Caritas Italiana e 10mila all’Esarcato ucraino. Il rimanente verrà utilizzato per servizi di accoglienza, mediazione linguistico culturale, supporto psicologico, supporto legale, corso di lingua e costo per vitto e alloggio di 100 rifugiati.

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