Amoris Laetitia: Leal (Università Cattolica Cile), “accompagnare le famiglie nell’incertezza umana. Riaperto dialogo, nostra missione è che sia fecondo”

“È importante riconoscere con umiltà che le famiglie hanno le loro strade da perseguire, il compito è accompagnarle nell’incertezza umana. Le famiglie hanno una enorme capacità di adattamento, cambiano secondo le circostanze. Con Amoris Laetitia siamo tornati ad aprire un dialogo e la nostra missione è che sia duraturo e fecondo”. Così Claudia Leal, docente di Teologia alla Pontificia Università Cattolica del Cile, durante il convegno dedicato al quinto anniversario della esortazione apostolica Amoris Laetitia, organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana e dal Pontificio Istituto teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia. “Il Cile e l’Uruguay – ricorda Leal – sono i Paesi più secolarizzati della America Latina. Più del 75 per cento dei bambini nascono da coppie non sposate”. Nel Paese sono avvenute importanti riforme negli anni, come quella del divorzio. Al contempo, è in atto una spaccatura fra la popolazione e le istituzioni, fra le quali la Chiesa, per colpa dello scandalo provocato dagli abusi sessuali sui minori commessi da appartenenti al clero. “L’attualità cilena è caratterizzata da una crisi della fiducia nelle istituzioni che assegna alla secolarizzazione alcuni tratti specifici. Uno degli slogan usati è: ‘Gesù sì, Chiesa no’”. “Oggi – racconta – quando vengono consultati gli agenti per la pastorale familiare e viene chiesto quali sono i loro compiti rispondono al primo posto di accogliere le famiglie diverse, di promuovere l’incontro con Gesù in ogni famiglia, far sì che le famiglie vivano come comunità di vita, accompagnare le famiglie per superare le vicende avverse e svolgere la loro missione”. Nella Amoris Laetitia, c’è infine una intuizione secondo la docente: “Non dobbiamo andare a cercare soluzioni esterne e future. Ci sono intuizioni da parte delle comunità già in atto nel presente. La crisi delle istituzioni è collegata all’incapacità delle istituzioni, fra le quali quelle religiose, di essere all’altezza della realtà. Dobbiamo approfondire i contesti, continuare su questa scia. Abbiamo gli strumenti per farlo”.

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